Fragile come un nido, maestosa come una fortezza, magica come Rivendell, la città degli elfi ne Il signore degli anelli, Civita di Bagnoregio strega migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Candidata a patrimonio dell’Unesco, protagonista in capolavori d’animazione (La città incantata di Hayao Miyazaki) e in progetti che potrebbero cambiare l’ospitalità italiana sotto il faro di AirB&B che l’ha adottata per accogliere i turisti in “Case d’arte”, Civita è ancora oggi nota anche come “La città che muore” per quei centimetri delle pareti del borgo che ogni anno si assottiglino a causa dell’erosione”, e soprattutto per gli abitanti rimasti, che si contano sulle dita delle mani.
Noi tre fratelli, Silvia, Daniela e Andrea crediamo che Civita sia sorgente di vita, perché abbiamo avuto la fortuna di nascere in questo territorio fatato e pensiamo abbia tutte le carte in regola per essere ricordato come una gemma delicata sospesa nello spazio e nel tempo, immortale.
Per questo ogni giorno ci impegniamo per garantirne eterna memoria.
Memoria dei sensi, memoria delle emozioni che risveglia ogni volta che si percorre il lungo ponte che la divide dal resto del mondo.
La nostra fonte
Per noi Civita è la sorgente inspirativa tra mito e realtà, la fonte che ci ha dato lo spunto per il nostro progetto, ideato non solo per iniettare nuove energie nel borgo ma per diffondere in tutto il mondo le sensazioni e le emozioni che corrono sempre a fil d’acqua. E Civita si narra che anticamente fosse un’isola circondata dalle acque, testimoniata dalla base formata da crete e argille delicate di origine marina, mentre lo strato più alto è di materia tufacea.
In effetti Civita è immersa in una splendida valle di calanchi situata a metà strada tra il lago di Bolsena e la valle del Tevere. Importante come via commerciale nel passato, rientra nel comune di Bagnoregio, che inizialmente si pensa fosse denominato Bagnorea da Balneum Regis proprio per le acque termali che si dice avessero particolari proprietà terapeutiche già da epoca longobarda, quando il re Desiderio fu curato da una grave malattia dalle acque che scaturivano nei pressi della località.
Ponte tra passato e presente
Ecco, riscoprire l’origine del borgo per valorizzare la sua portata con un ponte tra passato e presente ha rappresentato per noi la fonte di una nuova vita, con Acqua di Civita. Il nome nasce dall’acqua che ha dato vita a Civita ma anche da quella che ha generato noi. E il termine stesso Civita include la parola vita.
Acqua e vita che abbiamo voluto inserire nel logo che ci rappresenta e che sinceramente sentiamo molto vicino, come testimonia l’impegno per il rispetto della natura che ci circonda e per l’innovazione che vogliamo portare al territorio. Territorio che rappresentiamo con l’asinello, simbolo d’eccellenza di Civita, e come ingrediente base di una delle nostre linee più apprezzate. Ma anche territorio dalla struttura fragile e mutevole, fortemente ancorate alla base dove resta la voglia di stupire, crescere, migliorare per testimoniare il luogo magico in cui siamo nati.